Parliamo di Reportage
VENERDì 7 OTTOBRE 2022 DALLE 19:00 ALLE 20.00
Cosa è reportage e cosa non lo è? Può sembrare un quesito superfluo, però parliamone e cerchiamo così insieme di fare chiarezza intorno a questo termine, sovente utilizzato in maniera impropria. Idee, esperienze, spunti ed esempi per contribuire a muoversi nelle giuste direzioni. Nel reportage si parla spesso dell’elemento fortuna. Seneca diceva che la fortuna non esiste, esiste bensì la circostanza in cui il talento incontro l’opportunità e ciò vale moltissimo per quei momenti in cui noi creiamo quell’insieme di “documenti” (tali sono le immagini che raccontano storie) che definiamo reportage. Per realizzare una buona foto di reportage bisogna essere nel luogo giusto nel momento più opportuno, ma non basta, occorre pure molto talento. Una dote che consiste nella capacità di vedere l’opportunità offerta dal caso in quel preciso frangente e saperla catturare, grazie alle proprie doti tecnico-compositive. Attenzione, talento e doti sono componenti che il tempo e l’esercizio ci permettono di affinare e perfezionare.
L’immagine di Phan Thi Kim Phúc, la “Napalm Girl” (1972) del fotografo vietnamita Premio Pulitzer Nick Út, una delle più significative del XX° secolo, è il simbolo chiave di una guerra lunga e crudele.
Si ritiene che il ritratto fotografico più conosciuto al mondo (1984) sia la “Afghan Girl”, Sharbat Gula, di Steve McCurry.
Nel 1992, il fotografo Tony Gentile, della cui amicizia mi onoro, si trova davanti a Falcone e Borsellino nel momento del sorriso, realizzando uno scatto iconico famoso nel mondo. Questi tre fotografi si sono trovati nel posto giusto al momento giusto, fosse mancato però il talento, avremmo avuto zero capolavori!
Il cosmo che ci ruota intorno è un continuo e irrefrenabile mescolarsi di curve e rette che si affiancano, corrono insieme parallele, si separano, imbizzarriscono, si intersecano, si scompongono e si ricompongono, creando così accostamenti e melodie, ombre e contrasti di colore.
Dobbiamo fermarci, aspettare, spesso con infinita pazienza, e catturarle nel punto giusto al momento giusto, né una frazione di secondo prima, né una dopo. E ’così che possiamo“ dipingere con la luce” qualche verso di poesia sul sensore della nostra camera”. Parliamone! Saro Di Bartolo.
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BIOGRAFIA SARO DI BARTOLO |