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ENNIO VICARIO

Il mondo sul palcoscenico del
Salotto di Milano

Basta una manciata di anni per cambiare i connotati a una città? Nel caso di Milano si. È cominciato tutto un po’ in sordina, già prima che prendesse il via Expo. La capitale italiana del business, della moda e del design ha iniziato a fare l’occhiolino anche ai turisti affamati di trend metropolitani.
A quelli che girano il mondo passando da New York a Parigi, da Barcellona a Londra. Li ha solleticati con un menù di proposte a 360 gradi: cultura, arte moderna, locali di tendenza, ristoranti di grido, rivisitazioni del cibo di strada, loft, case di ringhiera, palazzi liberty e gioielli medievali nascosti tra i grigi edifici del centro.
I grattacieli avevano appena ridefinito la skyline della città, quando è arrivato l’expo. E con l’Esposizione Universale sono arrivati gli articoli dei giornali di tutto il mondo. Oggi attraversare piazza del Duomo e Galleria Vittorio Emanuele, passeggiare davanti al Castello Sforzesco o sostare davanti al Teatro alla Scala, vuol dire incrociare il proprio sguardo con quello delle arabe che ti lanciano un’occhiata furtiva al di sopra del velo; vuol dire sorridere davanti ai “clic” delle macchine fotografiche di plotoni di giapponesi; vuol dire osservare divertiti le originali mises del cowboy arrivato dal Texas e delle ragazze orientali abbigliate come collegiali un po’ cresciute. E vuol dire soprattutto riscoprire la propria città attraverso tutti questi occhi pieni di meraviglia.
Ennio Vicario, grande fotografo e grande viaggiatore, adesso ha vita facile: una volta andava in giro per tutti i continenti a caccia di immagini; ora ha scoperto che basta prendere il tram che porta in Duomo, per avere tutto il mondo a disposizione.
Negli ultimi anni ha passato giornate intere a gironzolare nel cuore di Milano, l’occhio attento e la macchina fotografica sempre pronta. E ha scattato centinaia di ritratti che ci raccontano la nostra città così come la vedono migliaia di turisti ogni giorno. Con amore (quanti baci ci si scambiano davanti alla Madonnina…), con allegria ( quante risate nate dal cuore), con stupore ( quante bocche aperte davanti alla meraviglia delle guglie bianche), Ma a. volte anche con amarezza (quella risvegliata da un ricordo improvviso).
I volti, gli sguardi, gli atteggiamenti, i gesti, le smorfie, un braccio che si allunga a cingere una spalla, una mano che con pudicizia copre il viso, il sorriso aperto di un bambino… ogni scatto racconta anche un pezzo di vita. Che sia quella reale del soggetto ritratto oppure quella che noi vogliamo leggere tra le righe, poco importa. In fondo ciascuno gioca la sua parte: Ennio Vicario fotografa persone che fi stanno a loro volta reciprocamente fotografando, in posa davanti all’obiettivo del cellulare. O che scattano selfie, facendosi personaggi delle proprie personalissime storie.
E a noi piace che le scenografie di queste storie siano pezzettini della nostra bellissima Milano.
Paola Pignatelli

BIOGRAFIA ENNIO VICARIO

Ricordiamo che tutte le attività UCOP sono gratuite, in alcuni casi è previsto un piccolo ticket di accesso. Inoltre la struttura ospitante ha creato del Pacchetti Hotel All Inclusive dedicati, tutte le info qui: