Fotografia 3.0 | La fotografia vista attraverso le nuove tecnologie e proiettata al Web 3.0

L’importanza della Magnum.

Non parlo della 44 Magnum, nè del gelato.

Naturalmente mi riferisco all’agenzia fotografica più famosa al mondo.

Il libro edito da Contrasto sulla storia dei fondatori e di tutti i fotografi che ne hanno fatto parte, è un must che qualsiasi appassionato di fotografia non può evitare di “mangiare”.

Perchè in fondo è come un buon pasto o un buon vino. Qualcosa che da piacere e va assaporato a piccoli morsi (o sorsi). Ogni fotografo porta con se storie di vita talmente ampie che meriterebbe una stella nell’hall of fame delle belle arti.

Il minimo comun denominatore è la passione del racconto per immagini accostato al viaggio. E la etereogenità degli artisti in questione.

Senza nessun tipo di retorica, bastano un paio di biografie con relative foto (mai più di 5 o 6), per avere già un occhio differente sul creato.

Nonostante la maggior parte degli scatti e dei vissuti si riferiscano all’era analogica, non c’è mai la sensazione di vivere qualcosa di passato. Al contrario, il sentimento è quello di bypassare un’era senza averne colto appieno il messaggio. C’è molta più polpa nei pionieri della fotografia, perchè le difficoltà che avevano a livello tecnico e comunicativo giocoforza li spingeva ad approfondimenti della realtà vivendola da dentro. E da dentro significa a contatto estremo con le situazioni che sentivano di voler esplicitare al mondo.

Non è possibile scegliere il migliore. Il più curioso, personalmente, sopratutto per l’impatto dei suoi scatti è Chien-Chi Chang.

Americano nato a Taiwan, come pochi riesce ad avvicinarsi, a stare dentro le situazioni che fotografa. Tanto realista da allestire mostre con foto a grandezza naturale. I temi trattati: un ospedale psichiatrico di Taiwan, e la situazione degli immigrati cinesi a New york. Quest’ultime foto sono del 1998. Se gli date un’occhiata, non lo direste mai.

Simone Lettieri

www.simonelettieri.com

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