In questi ultimi anni, le nuove tecnologie hanno portato ad un’ottima qualità i sensori e le lenti utilizzate negli smartphone, che, pur rinunciando allo zoom ottico offerto dalle compatte, garantiscono eccezionali scatti.

Oltre alle famose statistiche di Flickr, che eleggono l’iphone 4 e 4S come fotocamere più utilizzate per scattare e condividere, si è aggiunta anche un’altra ricerca, l’ Imaging Confluence Study, effettuata dall’NDP, dove vengono analizzate le abitudini del fotografo “medio” americano.

Lo studio evidenzia che la percentuale di fotografie riprese con smartphone è passata dal 16% del 2010 al 27% di quest’anno, mentre la percentuale di scatti con fotocamere è scesa dal 52% al 44%. Per quanto riguarda i dati di mercato, nei primi 11 mesi dell’anno scorso la vendita di compatte digitali economiche, le cosiddette “punta e scatta”, è calata del 17%. Emerge infine che più di un quarto di foto e video è ripreso col cellulare.

C’è da dire però che ad aggravare la questione c’è anche la tendenza del fotografo medio ad avvicinarsi alle fotocamere reflex o mirrorless della fascia entry-level, che ha guadagnato nel 2011 il 12% nelle vendite e l’11% nel fatturato.

Le fotocamere compatte stanno quindi entrando in una crisi di vendite, ma non tutto è perduto: a mio parere, quando un settore è sulla via del declino, bisogna essere disposti ad abbandonare il passato e a reinventarsi completamente.

Ad esempio, se i punti di forza degli smartphone sono la portabilità, la facile connessione ai social network e le app, allora bisognerebbe progettare dei modelli di compatte che siano comodissime da portare (rinunciando anche, se necessario, a zoom ottici), e che siano abilitati all’utilizzo di applicazioni dedicate e in cui sia garantita la connessione ai social network. La piattaforma Android è un buon punto di partenza per un obbiettivo del genere: grazie al suo sistema aperto si potrebbe effettuare un porting del sistema operativo sulle compatte di nuova generazione, dotate ovviamente di opportuni processori per l’elaborazione.

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