Prova di Lightroom 4

Adobe ha esteso le capacità di Lightroom sia integrando funzioni già presenti su altri software, che introducendone altre completamente nuove per questa classe di programmi; in generale ci sembra che gli sforzi dei progettisti siano orientati ad allontanare sempre di più da Photoshop i fotografi, professionisti o meno, per portarli nel mondo di Lightroom.

Camera Raw: nuova logica nello sviluppo dei file

Iniziamo da un cambiamento formale, più che strutturale: i cursori principali dello sviluppo non hanno più intervalli e valori di default “particolari”, ma si presentano tutti impostati a zero, in generale con range da -100 a +100. Il cursore dell’esposizione mantiene comunque il range -5/+5 stop.

A parte qualche difficoltà iniziale, questo cambio formale renderà più facile neutralizzare una regolazione e permetterà di avere un’idea su una scala percentuale dell’entità di intervento; è una scelta che ci porta sempre di più a eseguire le modifiche osservando l’istogramma.

Parlando del modulo sviluppo notiamo lo sforzo di razionalizzare i comandi: esposizione e contrasto ora sono raggruppati, con la stessa importanza che si dà a questi valori in camera oscura; il loro intervento modifica l’istogramma. Seguono le regolazioni per le zone periferiche dell’istogramma, dove i quattro cursori interverranno sugli estremi (Neri e Bianchi) e le zone poco più verso il centro (Luce di schiarita e Recupero).

Si nota una sorta di promozione per i comandi Recupero e Luce di schiarita che guadagnano uno status di strumenti di normale utilizzo, piuttosto che eventuale risorsa per la correzione di immagini critiche. Questo passaggio di grado è sicuramente dovuto alla buona evoluzione di questi due strumenti particolari che, rispetto al passato, non mostrano più vistosi artefatti nei loro interventi. E’ stato modificato il funzionamento di chiarezza, in modo da produrre effetti con minore artificiosità. Meno male, in alcune situazioni la “firma” di questa funzione era troppo evidente.

Novità per gli amanti del viraggio: con la nuova versione si può lavorare anche sui singoli canali RGB. Sebbene sia un pannello che si utilizza poco, in realtà offre regolazioni molto precise sulla curva; le regolazioni sui singoli canali ora danno la possibilità agli utenti più raffinati di ottenere conversioni con bilanciamenti cromatici molto particolari.

Più precisione nelle correzioni locali

Un notevole miglioramento l’abbiamo rilevato nei pennelli correttivi, che finalmente integrano la modifica della temperatura colore. Questa è davvero una succosa novità: le piccole infiltrazioni di luce con temperatura colore diversa si correggeranno come si deve, senza passare per le usuali tecniche di desaturazione locale, oppure delle doppie conversioni.

Manca purtroppo il contagocce, quindi le regolazioni andranno fatte manualmente. Comunque meglio di prima.

Le regolazioni locali comprendono ora anche la riduzione del rumore di fondo, in modo da rendere meno evidenti gli interventi; è una raffinatezza che manca negli altri programmi.

Curiosa la presenza di un nuovo cursore per la riduzione locale dell’effetto Moiré.

 

Il prezzo è di € 132, con una sensibile flessione rispetto al precedente. L’aggiornamento € 75.

Requisiti

Piattaforma Windows: Windows  Vista SP2 o Windows 7 SP1, 2 GB Ram

Piattaforma Macintosh: CPU Intel Multicore 64 bit, OSX 10.6.8 o 10.7, 2 GB Ram

Lingua: italiano

 

Estratto dall’articolo pubblicato su Tutti Fotografi, aprile 2012

 

Didascalie

L’uso dei pennelli per schiarire di norma porta ad un aumento locale del rumore di fondo.

La muova palette dei pennelli ospita ben tre cursori per rendere meno evidente l’area di intervento; i parametri prevedono la nitidezza, il disturbo e il Moiré.

Per questo articolo in anteprima si ringrazia: Paolo Namias – www.fotografia.it