Abbiamo provato una delle prime Pentax K-01 arrivate sul nostro mercato. Corpo in alluminio fresato e rivestimento in spessa gomma antiscivolo. Ghiere e pulsanti, ridotti all’essenziale, ben dimensionati e ben visibili. Si azionano facilmente e in maniera intuitiva. Non devi leggere il libretto d’istruzioni per non perderti in pulsanti e pulsantini, magari polifunzione. Linee essenziali, forma squadrata: profondità, maggiore di quella cui ti hanno abituato le fotocamere della sua classe. Sono tutte più sottili, lei no.  Il motivo è semplice ed è una scelta Pentax: mantenere la possibilità di utilizzare le vecchie ottiche. Quelle gloriose che, in questo momento, sonnecchiano in fondo agli armadi. Con la K-01 possono tornare a vivere una seconda giovinezza il favoloso 300mm f/4 Stella, diventando un 450 F/4; quel morbidissimo 200mm f/2.8 che andava così bene per la riprese in luce ambiente; le decine di obiettivi che nel tempo hanno fatto grande Pentax. E’ un problema di tiraggio, cioè di distanza tra ultima lente dell’obiettivo e piano del sensore. Se l’avessero ridotto i vecchi obiettivi non avrebbero potuto essere utilizzati, pena la riduzione del campo di messa a fuoco. Il sensore è un CMOS da 16.28 Mp effettivi, formato APS-C, montato su un sistela vibrante antipolvere. Memorizza sia in JPEG sia in RAW su schede SD, SDHC e SDXC. Autofocus a misurazione del contrasto, esposizione TTL a tre modalità. Insomma: tutto quanto deve oggi possedere una fotocamera della sua classe. Inutile ripetere la scheda tecnica. Il visore è un monitor posteriore LCD a Colori TFT da tre pollici e circa 921 mila punti. Il campo di visione corrisponde al 100% della inquadratura. Non è prevista, almeno per ora, la possibilità d’inserire un mirino elettronico ad altezza d’occhio. Peccato. Un piccolo neo, tra i punti forti che l’apparecchio presenta. Il primo è  una buona funzione HDR. Per ottenere immagino corrette nelle luci e nelle ombre, l’apparecchio scatta in sequenza con tre livelli di esposizione. La funzione non è certo esclusiva di questa K-01, esclusivo è il modo con cui la si imposta: direttamente dalla ghiera delle modalità, senza passare dal menu nello monitor Altro punto significativo è la sensibilità ISO che, nella modalità espansa arriva fino a 25.600. Il classico ritratto a lume  di candela è veramente alla portata di tutti. E veniamo ad un’altra caratteristica di cui, oggi, non si può fare a meno:il video. Quello prodotto è in Full HD 1920×1080  in formati MPG-4 e AVC/H264 e, da non trascurare, con sensore APS-C. Non è pieno formato, ma la metà e ciò permette già di ottenere video con effetti da film, giocando sulla profondità di campo e sulla definizione dell’immagine. Nella pratica:

l’apparecchio s’impugna bene anche se, in qualche momento, si sente la mancanza di una impugnatura ergonomica, come quella  offerta, ad esempio, dalle reflex. Per il resto: intuitivi i comandi e il menu, apprezzabile il pulsante rosso, dedicato al video. Ottimo il funzionamento del sistema antivibrazioni, anche con gli obiettivi di veccia generazione.  Molto ridotto il rumore agli alti ISO, con una grana magari visibile, ma compatta e ben definita. Buona la profondità colore, in grado di riprodurre una vasta gamma di tonalità. Il videotest completo lo trovate al sito www.pmstudionews.com

Edo Prando