James Nachtwey, riconusciuto come il miglior fotoreporter di guerra al mondo, è stato premiato l’11 Febbraio con il Dresden International Peace Prize.

“Sono stato chiamato un fotografo di guerra, ma sento che il mio lavoro è quello di un fotografo contro la guerra”.

Prima di lui premiati il nobel Laureate e Michail Gorbaciov. Il riconoscimento viene dato nel giorno dell’anniversario della distruzione di Dresda, nella Seconda Guerra Mondiale.

Cosi’ lo descrive un altro premio Nobel, Bobel, vicepresidente della giuria:”James è uno che senza considerazione del pericolo e dei danni in cui può incorrere, dona foto sulla guerra che non potranno mai andare dimenticate”.

Diventato fotografo quando ancora studente fu colpito dalle fotografie che riportavano il conflitto vietnamita, l’impegno di Nachtwey è stato definito “sacerdotale ed ossessivo”. Presente in Afghanistan, Bosnia, Iraq (dove fu gravemente ferito), è profondamente convinto del potere dell’immagine nella comunicazione.

Nel 1992, una sua foto finita sulla copertina del Times, concernente il conflitto somalo, fece da lente di ingrandimento su quella guerra, causando una mobilitazione internazionale che salvò, secondo gli esperti ONU, un milione e mezzo di persone.

La sua fama è dovuta anche al suo incredibile controllo delle emozioni: nella maggior parte dei conflitti bellici spesso giornalisti e fotografi si ritrovano la sera a bere per superare l’impatto quotidiano della violenza. Come invece già menzionato sopra, James riesce a vivere in forma monacale la sua esperienza, che forse è meglio definire vocazione.

Simone Lettieri

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