Nel corso degli anni Trenta l’impiego delle Leica si diffonde presso tutti quei professionisti che lavorano in strada, i fotoreporter prima di tutto, ma anche i fotografi di viaggio o di sport, e tutti quei fotografi che privilegiano l’azione alle riprese statiche senza  dovere per questo rinunciare alla qualità ed alla nitidezza. Le Leica si affiancano alle più pesanti Press-camera, ma anche alle più leggere Rolleiflex, ancora ingombranti e difficili da nascondere o da tenere in tasca. Con le Leica si diffonde quel genere di fotografia eseguita tenendo la fotocamera all’altezza degli occhi e non appoggiata al petto per osservare la scena nel mirino a pozzetto. I fotografi Leica possono così a definire ironicamente le loro opere “realizzate con la testa e non con la pancia”.
Il fascino delle Leica si diffonde oltre oceano ma anche nella Unione Sovietica, dove Alexander Rodchenko  la utilizza per le sue immagini riprese da angolazioni inconsuete ed inaspettate; Rodchenko esaltan questa fotocamera al punto tale da convincere le autorità a mettere in produzione sul suolo sovietico una fotocamera 35mm quasi identica alle Leica, equipaggiata con lo stesso mirino telemetrico e con un corredo di obiettivi intercambiabili ricalcati sul modello degli obiettivi Leitz.
La fotografa tedesca Lotte Jacobi  attraversa fra il 1932 ed il 1933 il Tagikistan e l’Uzbekistan con la sua Leica, il giornalista inglese James Jarché  comincia ad utilizzare la Leica nel 1934, trovandola adattissima alle sue esigenze, nello stesso anno in cui Lisette Model  inizia a fotografare a Nizza con una Leica.
Nel 1932 Luis Marden  pubblica il primo libro fotografico a colori realizzato con una Leica, prima di entrare nel 1934 nello staff del National Geographic. Negli USA viene organizzata nel 1937 dalla Farm Security Administration la più grande raccolta di dati sulla crisi economica negli Stati agricoli del paese, e ad essa partecipa un grande numero di fotografi, molti dei quali cominciano ad utilizzare le Leica, come Ben Shahn  ed Arthur Rothstein.
Passeggiando nelle strade di New York con la sua Leica, Helen Levitt  realizza fra il 1938 ed il 1948 un fotolibro sui disegni fatti con i gessetti sull’asfalto, e John Vachon  inizia nel 1937 a fotografare i dintorni di Washington, per essere arruolato anch’egli poco più tardi da Roy Striker per la documentazione della FSA.
Mentre a Berlino si celebrano le Olimpiadi del 1936, fotografate con grande enfasi da Leni Riefenstahl  con la sua Leica, la guerra civile in Spagna mette alla prova lo spirito di avventura di fotoreporter come Andrei Friedman che inizia la propria carriera a Budapest nella agenzia Dephot nel 1932 con una Leica e che diventa famoso con il nome di Robert Capa; nella stessa guerra cade la sua compagna, la fotografa tedesca Gerda Taro.
La documentazione fotografica, molto spesso realizzata per mezzo delle Leica, diventa determinante  durante il corso della seconda guerra mondiale.

DIDA
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Aleksandr Rodchenko (1891-1956), Pioneer with trumpet, 1930
Prezzo WestLicht Auction: € 6.000

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Dmitri Kessel (1902–1995), Henri Cartier-Bresson con la Leica M3, 1955
Prezzo WestLicht Auction: € 4.800

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Robert Capa (1913–1954), Front Populaire, Paris 1936
Prezzo WestLicht Auction: € 6.000

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Leni Riefenstahl (1902-2003), Olimpiadi di Berlino, nuotatrice giapponese, 1936.

 

Questo articolo è tratto da Progresso Fotografico, dedicato a Leica 100 anni.  Progresso Fotografico è in edicola, ma può anche essere ordinato sul nostro nuovo sito di ecommerce
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