Nel primo sbarco in Normandia, l’unico fotografo al seguito dei marines, paracadutato nell’Oceano, tra una pallottola e l’altra, è stato Robert Capa. Le foto di quell’evento sono oggi icone universali.

Tutti gli altri vennero il giorno dopo.

Capa, ungherese di nascita, è un personaggio controverso, capace di grandi gesti di altruismo come di opportunismo puro.

In quell’occasione , ad esempio, produsse 18 rullini che invio’ negli States per esser sviluppati. Aveva rischiato la vita, con grande coraggio, per documentare un episodio storico dell’umanità del ventesimo secolo. Tornato in America, seppe che dei 18 rullini, lo sviluppatore ne aveva bruciati 16! Eppure Robert non si scompose più di tanto, e lo sviluppatore mantenne il suo posto di lavoro.

Povero di nascita, probabilmente anche per questo aveva imparato ad arrangiarsi nella vita. E a prendere le occasioni al volo. Sempre durante il secondo conflitto mondiale, insieme all’amico Hemingway (frequentavano gli stessi salotti di Parigi), era a capo di un plotone dell’Alleanza anti-nazista. Hemingway-chi ha visto il film “Midnight in Paris” di Woody Allen, ha potuto cogliere la caricatura del suo fanatismo “guerriero”-, insieme all’amico Robert, si trovo’ inaspettatamente coinvolto in un agguato nazista. Capa riusci’ immediatamente a trovare un rifugio laterale rispetto alla strada principale, con Hemingway a pochi passi. Ma  invece di aiutarlo, non mosse dito in aiuto del compagno per “poter immortalare per primo la morte di Hemingway”!

Un fatto che non avvenne, e che chiuse per una decade la loro amicizia.

Di episodi di questo genere su uno dei fondatori della Magnum, la più importante agenzia fotografica del mondo, ce ne sono a dozzine. Un uomo con un carattere con diverse sfumature, ma sicuramente di estremo coraggio. Forse il più grande reporter di guerra di tutti i tempi. E forse anche il più furbo. Il suo vero nome è Endre Ernő Friedmann. Ma Robert Capa, per assonanza con Frank Capra, gli darà maggiore notorietà. Un altro dei mille episodi di un mago della vita, prima che della fotografia.

Simone Lettieri

http://simonelettieri.blogspot.com