La Eos 1Dx è frutto di un progetto nuovo che intende unire l’elevata risoluzione con la velocità di raffica; indubbiamente va a sostituire la Eos 1D Mark IV, la fotocamera Canon specializzata nelle riprese sportive per la sua alta velocità di raffica; il nuovo modello non solo dispone di un modo continuo ancor più rapido, ma copre anche il formato Full Frame, e con una risoluzione superiore a quella della 1D Mark IV.

Per formato e risoluzione può competere anche con la Eos 1Ds Mark III; se da un lato infatti dispone di una risoluzione leggermente inferiore, dall’altro può vantare dei livelli di rumore nettamente più bassi, che si traducono in una sensibilità massima straordinaria, 204.800 ISO, con immagini eccezionalmente “pulite” alle basse sensibilità.

Canon in questo modo è riuscita a riunire in una sola fotocamera tutte le esigenze dei fotografi professionisti, proponendo nello stesso tempo importanti innovazioni come l’avanzato sistema esposimetrico, l’eccellente autofocus a 61 punti, il video Full HD ed il grande monitor da 3,2 pollici.

La velocità operativa

La velocità operativa è sensazionale. Abbiamo innanzi tutto uno shutter lag che abbiamo misurato in appena 31 millisecondi. La leggera differenza col valore dichiarato è imputabile alle diverse procedure di misura: noi misuriamo il tempo che intercorre tra la pressione completa del pulsante di scatto (con la fotocamera già in AE-Lock e Focus-lock) ed il sincro flash.

Tanto per avere un termine di paragone, le reflex amatoriali di buona qualità hanno dei ritardi che si aggirano intorno al decimo di secondo, quindi circa il triplo.

Ma ciò che fa la differenza con tutte le altre fotocamere è la raffica. In Raw abbiamo misurato una media di 12,8 f/s per i primi 18 fotogrammi; col proseguire della raffica la velocità diminuisce leggermente per arrivare a 11,74 f/s su una media di 32 scatti. Dopo di che procede ancora, ma con interruzioni che la rendono intermittente.

Più prolungata la raffica in Jpeg per la quale abbiamo in fase iniziale la stessa velocità di 12,8 f/s ma per 47 scatti; gli 11.72 f/s si ottengono invece per 86 scatti.

Un simile risultato è stato ottenuto anche grazie ad un’eccellente velocità di trasferimento dei dati su Compact Flash: 55,3 MB/s che consentono la scrittura di un’immagine Raw a buffer pieno in appena 0,37 secondi.

Il rumore e la latitudine di posa

Le grandi dimensioni del sensore, insieme al nuovo sistema di microlenti gap-less che sfruttano al massimo la luce incidente, hanno portato ad un netto miglioramento del rapporto segnale / disturbo a tutte le sensibilità rispetto alla Eos 1D Mark IV; rimane però ancora leggermente inferiore sia alla Canon Eos 5D Mark III che alla Nikon D800.

Ne risulta pertanto che i valori stratosferici di sensibilità 102.400 ed addirittura 204.800 ISO appaiono un po’ azzardati. Si ottiene infatti una buona latitudine nelle ombre solo fino a 6400 ISO; oltre conviene utilizzare sistemi di riduzione del rumore.

L’articolo completo è disponibile sulla rivista TuttiFotografi di novembre 2012 – Correte in edicola!!